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20.10.2014

Fondazione Crup e Coni FVG, 50 defibrillatori allo sport, forte segnale di coesione

“È stata una scelta di valori e di condivisione – ha sottolineato Lionello D’Agostini, presidente della Fondazione – con il Coni, le amministrazioni locali, le famiglie per fare le cose in maniera sistematica ed organizzata, un segnale di coesione e collaborazione per rispondere ad una richiesta che ci era prevenuta da più parti."


“Anche una sola una vita salvata ogni cinque anni varrà lo sforzo che stiamo facendo”. Queste le parole che hanno concluso l’intervento del presidente del Coni FVG Giorgio Brandolin nella Sala Convegni della Fondazione CRUP a Udine in occasione della sottoscrizione dell’accordo fra il Comitato Regionale del Coni e la Fondazione Crup che completa la fornitura di 50 defibrillatori. Venti sono stati consegnati venerdì scorso a Pordenone, i rimanenti trenta a Udine ed in entrambi i casi i dispositivi sono stati assegnati ad altrettanti Comuni i quali, a loro volta, li hanno affidati (o lo faranno a breve) a Società Sportive che gestiscono un impianto particolarmente utilizzato e che hanno completato i corsi di formazione.

“È stata una scelta di valori e di condivisione – ha sottolineato Lionello D’Agostini, presidente della Fondazione – con il Coni, le amministrazioni locali, le famiglie per fare le cose in maniera sistematica ed organizzata, un segnale di coesione e collaborazione per rispondere ad una richiesta che ci era prevenuta da più parti. Questi sono i primi 50 – ha aggiunto D’Agostini – e non posso prendermi impegni, ma se ci saranno le condizioni nel 2015 potremmo cercare di soddisfare le oltre cento richieste che abbiamo ricevuto”.

Sono intervenuti inoltre Antonella Nonino, assessore del Comune di Udine: “Questo è un dono per le nostre comunità, per le attività dei nostri ragazzi ed è un forte segnale di coesione e collaborazione”, mentre Claudio De Iuri, responsabile della formazione per l’utilizzo dei defibrillatori, ha evidenziato che: “la presenza di un defibrillatore è solo un aspetto del problema, incrementare la capacità di utilizzarlo è un obiettivo culturale che oggi in Italia si aggira intorno il 10%, mentre in altri paesi europei (Norvegia, Slovacchia per esempio) si arriva al 75%, ed è anche opportuno sensibilizzare affinché anche i ragazzi imparino ad usarli”.

Presenti anche diversi sindaci dei Comuni beneficiati, l’elenco completo delle trenta assegnazioni è stato letto da Giorgio Brandolin che ha voluto chiarire i criteri di scelta (1. Trattare i paesi alla stregua delle città, 2. Distribuire uniformemente sul territorio, 3. Assegnarli in impianti molto utilizzati) e che la consegna fisica dei dispositivi sarà completata solo dopo il riscontro dell’avvenuta formazione dei volontari delle società sportive.